Come ottimizzare un contenuto blog: consigi utili e strumenti

Come ottimizzare un contenuto blog: consigi utili e strumenti

Come ottimizzare un contenuto blog? Se ve lo state chiedendo, è già un buon segno. Perché avete capito che il cuore del Marketing Inbound, quello che ora va forte, sta nell’affascinare i clienti con l’emozione di testi davvero utili e coinvolgenti. Se, però, questi testi, dopo che vi siete impegnati a crearli, non li mettete in condizone di essere letti, sarà come sparare a salve. Qua entra in gioco l’importanza dell‘ottimizzazione dei motori di ricerca, che significa rendere un articolo visibile (cioè presente tra i primissimi risultati di ricerca di Google) alle persone che scrivono parole chiave associate al vostro brand. Come si fa a sapere cosa conta e cosa no? Quali sono le migliori pratiche di SEO di oggi? Esistono degli strumenti? Ecco i primi rudimenti di questo tema. Buona lettura.

Esistono corsi e corsi su come ottimizzare un contenuto blog e di certo un articolo non può esaurire un tema che è in continua evoluzione. Ecco perché, prima di darvi qualche nozione base da cui poi iniziare il vero percorso conoscitivo, vi invitiamo a valutare di specializzarvi davvero su questa che è una delle competenze più richieste del momento. Dove? Per esempio presso la nostra Umana Creative Academy o anche solo iniziando a valutare un piano editoriale SEO sulla vostra azienda insieme ai nostri esperti che potrete contattare qua.

Ora che abbiamo chiarito questo punto, ecco una lista di consigli per posizionare i vostri post:

  • Create una strategia di parole chiave in cui ci siano long-tail, e cioè keywords dalla coda lunga. Per esempio, non tanto “stupri” ma “stupri a firenze”;
  • Compilate sempre il meta-testo rivolto ai motori di ricerca (title, decsription a alt) che è importante quanto quello in chiaro per i lettori;
  • Riscrivete la slug dell’indirizzo del post e, cioè, fate in modo che il link sia breve e facilmente riconducibile alla keyword principale;
  • Cercate di formattare in modo spazioso il testo usando i tag di H (H1, H2, H3, ecc.);
  • Ove possibile, inserite materiale multimediale che arricchisce l’esperienza del lettore e rende più pertinente il vostro lavoro rispetto alla query per cui è cercato.

La differenza tra posizionamento organico e a pagamento

Nel vostro percorso di acquisizione di know-how SEO, è basilare che abbiate chiara la differenza tra posizionamento organico e a pagamento.

Il secondo, lo si intuisce dal nome, è quello che avrete in cambio di un esborso economico di una campagna, sia essa su Facebook o su Google. Visivamente avrete quegli spazio in alto a destra che tutti conosciamo o, comunque, un riquadro dove è chiaro che si tratta di un lavoro di sponsorship. Nel tempo questa pratica non funziona più molto perché i prezzi sono saliti alle stelle ma, soprattutto, perché il lettore s’è smaliziato e guarda ormai con diffidenza chi tira fuori denaro per avere spazi.

Un contenuto organico, invece, è il risultato del lavoro creativo di un SEO che ormai richiede un mix perfetto tra esperto del web e giornalista 3.0. Ci sono delle regole auree che questo articolo deve seguire ma la partita vera e propria si gioca sull’elemento umano che dà il taglio delle parole e sceglie la formattazione visiva del tutto.

Gli strumenti principali del SEO

Come ottimizzare un contenuto blog è un item che passa anche dall’avere i giusi tools per posizionarsi sui motori di ricerca. Le novità sono all’ordine del giorno ma di base dovete assolutamente saper maneggiare:

  • Googel Analytics, che vi fornirà dettagliati report sulle performance dei vostri lavori;
  • WordPresss, che consentirà la pubblicazione in CMS (Content Management System) degli articoli;
  • Semrush, che vi metterà in condizione di stilare lungimiranti strategie di keywords.

Ora seguite i consigli che vi abbiamo dato in apertura e scopritenee di più su come ottimizzare un contenuto blog leggendo forum di settore in rete.

 

 

 

 

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