Emoji Marketing: come cambia la comunicazione?

Le emojii fanno parte della nostra quotidianità. Le usiamo per sostituire parole o per rafforzare la nostra idea in un discorso. L’uso delle emoticon (nate negli anni ’90) è cresciuto soprattutto con il mobile, lo smartphone e l’email marketing. Non cambia solo il linguaggio, divenendo intuitivo e innovativo al contempo. Cambia anche la comunicazione tra i brand e gli utenti. Negli ultimi anni si è infatti registrata l’esplosione dell’uso di emoji per oltre 500 top brand (dati di Socialbakers Analytics).

Emoji marketing: linguaggio visivo innovativo

La crescita dell’emoji marketing cavalca quel linguaggio comune, semplice e personalizzato che da qualche anno fa parte della quotidianità dei Millennials. Costoro preferiscono una comunicazione d’impatto e visiva (immagini, video, emoticon) che sostituisce le parole. Per questo motivo, brand come Pepsi, Starbucks, L’Oréal si sono tuffati nell’emoji marketing creando anche app proprie. L’uso delle emoticon tra brand e clienti rende la comunicazione immediata, leggera ed empatica.

Come fare emoji marketing se sei un brand?

Le faccine e la rappresentazione di cibo, animali, oggetti, presenti su piattaforme di messaggistica sono amate da tutti perché rappresentano le nostre emozioni in modo immediato. Si dice che sono 6 miliardi, le emoji scambiate giornalmente tra utenti. Se sei un brand interessato ad avviare una strategia di emoji marketing, puoi:

  • Offrire emoji personalizzate in modo gratuito: questo è un buon modo per rafforzare il rapporto con i consumatori se si tratta di prodotti, servizi o brand riconosciuti e amati. In pratica si regala un set di emoticon che rappresentano il brand e che permette agli utenti di esprimere le proprie emozioni attraverso icone che richiamano prodotti utilizzati nella quotidianità. In questo modo, si crea anche una pubblicità indiretta per l’azienda, generata con la condivisione.
  • Utilizzare l’emoji marketing associato ad attività di beneficenza o a sostegno del settore no profit. Ad esempio il WWF, ha sviluppato una campagna di emoji marketing che prevedeva una donazione di 10 centesimi ogni qualvolta si usava su twitter l’icona per una delle specie in via di estinzione.

L’uso delle emoticon varia anche da una cultura all’altra. È dunque fondamentale realizzare sempre un’indagine di mercato prima di avviare una campagna di emoji marketing. Se invece siete dei freelance e avete necessità di integrare emoji divertenti e vettoriali nei vostri lavori, Umana Creative Studio vi offre l’opportunità di scaricarle gratuitamente dalla propria banca dati emoji

In conclusione perché fare emoji marketing? Perché stilizzate, colorate, divertenti e riconoscibili… insomma una emoticon è meglio di mille parole! 😉

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