Errori comuni da evitare e linee guida per l’approdo nell’Oceano dei Social Media
Governare un’imbarcazione in mare aperto può essere molto arduo per un neofita: le tempeste sono all’ordine del giorno e molteplici sono i pericoli che possono condurci al naufragio.
In quest’articolo metteremo in evidenza i maggiori pericoli nell’adozione di una strategia social.
Spesso, a causa dell’”urgenza comunicativa” che caratterizza una start up, che ha bisogno di emergere e farsi notare dal grande pubblico nell’immediato, la pianificazione (quando viene fatta!) e la gestione dei canali social possono essere condotte in modo superficiale e portare a risultati controproducenti.
Annebbiati dalle dinamiche di business i neo-ceo potrebbero cadere nel tipico errore di considerare i social media solo dal punto di vista del ritorno economico nel breve periodo, senza comprendere invece le reali potenzialità di questi mezzi, nel medio e lungo periodo, in termini di Engagement, Brand Reputation e Relationship con il proprio pubblico.
Abbiamo stilato una scaletta degli errori più comuni da evitare per non rimanere intrappolati nella rete dei Social Media.
1: Cercare di presidiare tutti i social media e poi dimenticarsi della loro gestione
La scelta dei canali social deve essere subordinata agli obiettivi strategici e a un’analisi del proprio target, ma anche valutata in base ai limiti logistici del proprio reparto marketing.
È meglio essere attivi su un solo canale che essere presenti in tutti i social, senza comunicare, o ancor peggio, comunicando in maniera errata!
2: Non considerare l’importanza dei contenuti
Nei social network lo schema tradizionale della comunicazione pubblicitaria viene ribaltato: è l’utente stesso a visitare le pagine social delle aziende, ricercando contenuti di suo interesse. Il content management deve quindi non essere autoreferenziale, ma essere focalizzato sui gusti del proprio pubblico.
3: Ritenere i Social network non adatti al B2B
Se come abbiamo già affermato, i canali social non possono garantire un ritorno in termini economici nel breve periodo, e questo assunto vale ancor più per le aziende business to business, essi possono avere effetti enormi sulla brand reputation e in certi casi risolvere emergenze comunicative dovute a problemi di brand image.
4: Dialogare solo con il pubblico già acquisito
Anche senza utilizzare strategie comunicative push, con i canali social media si possono attirare nuovi pubblici. La parola d’ordine è presidio: è necessario raggiungere i potenziali clienti nei loro territori, coinvolgendoli con argomenti di vostro e loro interesse e fornendo loro supporto in maniera spassionata.
5: Nascondersi dietro una sigla
Mentre nella comunicazione tradizionale siamo abituati a concepire un’azienda come un’entità “astratta e inanimata”, quando ci spostiamo sui social, ci aspettiamo di vedere i volti di chi sta dietro la linea: per una grande impresa, ma soprattutto per una start up, è fondamentale essere trasparenti e “metterci la faccia”.
Il pubblico ama dialogare con le persone!
6: Sottovalutare le potenzialità dei canali social nel raggiungimento di diverse classi di obiettivi
Oltre alla comunicazione tout court verso il nostro pubblico, la presenza sui social può avere effetti su potenziali partner, fornitori, nuovi collaboratori, agenzie media e istituzioni.
I principali obiettivi che si possono raggiungere con i social network sono:
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Brand awareness
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Advertising & Promotions
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Social engagement
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Buzz marketing
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Customer loyalty
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Online reputation
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Traffic generation
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Lead Generation e Conversion
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E-sales
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Customer Service
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Customer Insight
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Recruiting
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New Ideas Generation
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Market Trends Analisys
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Instore Promotions
(In un prossimo articolo vi spiegheremo, anche con l’utilizzo di modelli e case studies, in che modo raggiungere questi obiettivi).
7: Gestione “random” dei canali social
Il numero e la frequenza di post o tweet non deve dipendere dal caso, ma deve essere dettato dagli obiettivi e dalla strategia adottata. La coerenza è sicuramente un valore aggiunto, ma attenzione a non essere troppo scontati o ripetitivi.
8: Delegare la gestione Social all’esterno senza condividere la strategia
La gestione deve essere quanto più vicina al cuore dell’azienda. Se le risorse interne non hanno le competenze o il tempo necessari, è bene affidare la pianificazione strategica a un esperto, per poi affiancarlo in maniera graduale nel tempo, fino a quando saremo in grado di curare autonomamente la gestione dei canali social.
In questo caso è fondamentale la condivisione dei valori e degli obiettivi della strategia social con il top management e tutti i referenti aziendali.
Con queste digressioni abbiamo esposto solo alcuni degli errori più comuni nell’Oceano dei Social Media: nei prossimi articoli cercheremo di fornirvi altre linee guida su questo tema.
Ma attenzione perché si tratta di un mare imprevedibile e in continua evoluzione, quindi… tenetevi aggiornati!