SEO best practices 2015-2016. Trend e sviluppi del search engine optimization

SEO best practices: come sta cambiando la figura del SEO specialist?
Quale sarà il futuro del Search Engine Optimization?

Invece del marketing dell’interruzione uno-a-molti, il web marketing permette di fornire contenuti utili proprio nel preciso momento in cui una persona ne ha bisogno.

(David Meerman Scott)

 

In quest’affermazione è racchiusa l’essenza dell’inbound marketing e delle tecniche SEO.

La differenza sostanziale rispetto alla pubblicità tradizionale, consiste nelle modalità di fruizione. Non più messaggi generici che bombardano (push) una popolazione indefinita, su media generalisti. L’inbound marketing ha lo scopo di attirare (pull) il potenziale fruitore, su terreni a lui comuni, semplicemente rendendo visibili contenuti di suo interesse.

Le tecniche SEO permettono di rendere i contenuti, utili (o d’interesse) per una categoria specifica di potenziali fruitori,  più visibili e salienti, proprio nel momento in cui questi ricercano contenuti simili o correlati.

SEO nel 2015-2016

Fare il Seo non è più come una volta!

Sembrerebbe una di quelle frasi da film, pronunciate da un vecchietto con la barba bianca. Ma è davvero così! Oggi un buon SEO deve possedere competenze che vanno ben oltre, quelle sufficienti solo 4-5 anni fa.

Quali?

SEO: le competenze necessarie nel 2015-2016

Content Developer (o sviluppatore di contenuti… anche se in italiano suona malissimo!): conoscete il detto “content is the king”?

Ebbene, oggi, un buon esperto SEO deve essere molto abile nel produrre, revisionare e gestire contenuti.

Creative Marketer: la link building, tanto cara ai vecchi SEO, sta lasciando spazio alla creazione di una rete di persone. La Brand Awareness e la Brand Reputation, costruite nel tempo con onestà e dedizione, attraverso la presenza online, la comunicazione sui social, le PR e il buzz, permettono di ottenere dei link (fisici e di valori) che hanno ben più peso di quelli acquistati o pianificati a tavolino.

User Experience Advocate (o sostenitore dell’esperienza utente): a differenza del passato, nel quale la SEO cercava di manipolare l’algoritmo di Google per alterare i risultati di ricerca, oggi un SEO serio (scusate il gioco di parole!) si deve immedesimare nell’utente medio per capire come rendere più gratificante possibile l’esperienza di navigazione (user experience o UX).

Digital Strategists: rispetto alle competenze tecniche che prevalevano negli anni passati, oggi uno specialista SEO ha a che fare con scelte strategiche che possono influenzare sensibilmente la comunicazione e la gestione d’impresa.

SEO trend 2015-2016

L’importanza dell’adozione delle tecniche SEO è radicalmente cresciuta.

Ma quali sono i principali trend SEO nel 2015?

Come già affermavo sopra, il ruolo dei contenuti sta divenendo sempre più trainante nel marketing.

Con la crescita esponenziale degli accessi al web da dispositivi diversi, i siti che non sono ottimizzati per il mobile, saranno sempre più penalizzati. Già dalla scorsa primavera, Google aveva annunciato una penalizzazione per i siti navigabili solo da desktop (se volete approfondire l’argomento, consiglio questo articolo: Responsive or not responsive: l’ammonimento di Google).

Cresce anche il valore attribuito dai motori di ricerca alle menzioni e citazioni. Non solo. Questo valore è legato al peso dei loro autori che si basa sulle relazioni, le interazioni e le citazioni che questi hanno nei social network e nel web.

Più è influente una persona nel web (pubblicazioni, amici, follower, citazioni, etc), meglio sarà indicizzato il contenuto da lui pubblicato.

Altra tendenza è la maggiore attenzione, da parte dei motori di ricerca, alle pratiche scorrette come l’acquisto di link o le recensioni negative artificiose verso i competitor. Il problema è alla base della qualità del web. Il gigante Google ha compreso l’importanza della questione e ha dichiarato guerra a tutti i comportamenti illeciti nel SEO: saranno sempre più perseguiti e penalizzati.

Questi cambiamenti ci fanno pensare che il SEO si baserà sempre più sulle relazioni sociali spontanee e sincere all’interno del web. Inoltre il reparto SEO, prima isolato e indipendente sarà sempre più integrato e vicino al cuore dell’impresa.

SEO best practices 2015-2016

  1. Iniziare a pensare in ottica SEO fin dalla fase di progettazione e sviluppo del sito/blog/pagina web.
  2. Inserire solo link di valore. Meglio pochi ma buoni!
  3. Contenuti ricercati e approfonditi. Vale la stessa regola dei link.
  4. Studio accurato delle keyword migliori da inserire in ogni contenuto (post, articolo, pagina).
  5. Diventare blogger su altri siti/blog per accrescere la reputazione personale e la reach dei propri post/articoli.
  6. Controlla i backlink. La link building non si ferma all’acquisizione dei link. Rimuovere i backlink non desiderati è altrettanto importante.
  7. Costruire una rete di link interni (al proprio sito) che sia utile e generi valore per gli utenti.
  8. Creare Infografiche. Il “potere delle immagini”, con lo sviluppo del web semantico (anche grazie al linguaggio HTML 5), si sta accrescendo enormemente. Inoltre le infografiche e i contenuti multimediali hanno una viralità molto maggiore rispetto ai testi.
  9. Aggiornamenti frequenti.
  10. Mobile friendly: una delle caratteristiche fondamentali e più note nel SEO. Purtroppo, ancora nel 2015, non tutti la rispettano.

Vale la pena ribadire l’ultimo punto che comprende e riassume tutti (o quasi) i precedenti.

User Friendly: nel web design e nel SEO, il punto di partenza deve essere l’utente. È fondamentale rendere il proprio sito web intuitivo e facile da navigare per qualsiasi utente.

Conclusioni

L’essenza stessa del SEO sta mutando. A mio avviso, in positivo.

Dalla visione che si focalizzava sullo studio dei motori di ricerca e dei suoi algoritmi, si è passati a una prospettiva che considera centrale l’esperienza di navigazione dell’utente, la genuinità dei contenuti e il coinvolgimento e le interazioni delle persone “reali” riguardo a tali contenuti.

 

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